Marketing selvaggio.
Come trasformare un quartiere degradato in un posto fichissimo.
Vi siete mai chiesti come sia possibile che un quartiere qualsiasi, magari sfigato, anonimo e degradato, diventi da un giorno all'altro un posto fichissimo in cui tutti vogliono andare ad abitare, a mangiare, a passeggiare, ad ubriacarsi, ad ascoltare musica, a parcheggiare in doppia file, a comprare droga?
Sarete sorpresi di sapere che dietro tutto questo ci sono professionisti preparatissimi, un'accurata pianificazione strategica e un pizzico di quella creatività che se si trova qualcuno che abbocca si diventa ricchi. Ecco, passo per passo, come si inventa un quartiere di tendenza.
a) Apertura di un localino molto piccolo dove si ascolta musica e si beve a costi proibitivi. Visto che già con cinque clienti il locale è affollato, i frequentatori si raduneranno fuori, comprando da bere a poco prezzo nei supermercati vicini.
b) Apertura di un ristorantino molto piccolo dove si mangia una strepitosa fetta di pane crudo accompagnata da una cipolla al tartufo bianco, a prezzi proibitivi. Visto che già con cinque clienti il locale è affollato, i frequentatori si raduneranno fuori, comprando da mangiare nei bar limitrofi.
c) Vendita di tutti i locali sulla strada del locale a) e del ristorantino b) che diventeranno via via più spaziosi ed economici mano mano che ci si allontana da a) e da b). I quali naturalmente saranno considerati il centro del nuovo quartiere fichissimo e si faranno un'insegna con al scritta "dal 1973": più indietro, fa centro storico, più avanti è cheap.
d) I nomi dei locali devono suonare bizzarri e intimi: "Ora di cena", C'è questo", Mo' apparecchio", "Casa mia", "Casa tua", "Casa nostra", ecc..
e) Ristrutturazione di spazi adibiti a deposito, ripostiglio o sottoscala, definiti "ambient design, molto caratteristici", da vendere a clienti facoltosi provenienti da quartieri fichissimi nei quali non si può più vivere. Immediatamente, il valore di tutti gli immobili vicini sale alle stelle.
f) Sostituzione delle attività commerciali tradizionali con attività trendy. I negozi di alimentari cederanno il posto a rivendite di cibo biologico, angolini specializzati in formaggi di zebù e alghe stagionate nel fasciame di navi dismesse. Le profumerie e le farmacie sono sostituite da erboristerie. Vanno molto bene anche attività eque e solidali, boutique che utilizzano materiali di riciclo, negozi di scarpe con annesso cinema per rivedere i capolavori del bianconero provandosi i sandali, macellerie con annesse gallerie d'arte, ecc.
g) Selezionare una squadra di spacciatori pittoreschi, con una loro storia, che sappiano affascinare i clienti con un po' di brivido malavitoso e fare la differenza rispetto allo spacciatore standard, con le sue dosi pronte e i modi sbrigativi e impersonali di un burocrate.
h) A questo punto, il quartiere traboccherà di gente che non trova posto nei locali, di auto che non sanno dove parcheggiare, di ubriachi che urlano, di tipacci che vengono dai quartieri non ancora fichi e sfogano la frustrazione scatenando risse, di appartamenti dal costo mostruoso, di cittadini esasperati, di commercianti inviperiti per la concorrenza feroce che si fanno l'un l'altro. Il quartiere sarà dichiarato isola pedonale con varchi ZTL e i residenti cercheranno un altro posto dove andare ad abitare.
i) Ripetizione da a) di tutta l'operazione in un altro quartiere per soddisfare la richiesta abitativa dei residenti del quartiere diventato fichissimo che non ne possono più.
Da "Il misfatto" inserto de Il Fatto Quotidiano, 2012