L’oppio dei popoli.

 

 

 

 

La religione, ovvero il credere nel soprannaturale, ha una semplice motivazione, determinata dalla non conoscenza, non comprensione, non accettazione di alcuni fenomeni, condizioni esistenziali, leggi naturali. Nella adorazione del sole, del feticcio, nella adorazione delle divinità politeistiche e delle divinità monoteistiche, l'uomo ha sempre cercato di dare risposte al suo futuro, alle sue paure, alle sofferenza, e soprattutto alla morte. Senza divinità e vite ultraterrene appare inequivocabile la miseria dell'uomo, dell'umanità, quale elementare prodotto della evoluzione della specie, come animale "sapiente" tout-court, costretto a considerare, vedere, accettare la propria vita come una parentesi tra due nulla.
E' che l'uomo, sulla non accettazione di questa miseria "naturale", non ha solo creato una fede, ma ha creato artatamente sistemi di condizionamento, di negazione della ragione e della libertà, di potere, di privilegio, di prevaricazione, di violenza, di morte, di omertà.
 
Chiedo ai genitori di far nascere una civiltà su cui non pesi il peccato originale. Chiedo ai genitori di eliminare ogni necessità di redenzione semplicemente dicendo ai figli che essi sono nati buoni, non cattivi.
Chiedo ai genitori di dire ai bambini che è questo mondo che può essere e deve essere reso migliore, di impiegare qui e ora le loro energie e non in una mitica vita eterna di là da venire.


Alexander S. Neill, Summerhill, 1960
 
Per un fanciullo la religione significa semplicemente paura.
Dio è un uomo potente che vede tutto.
Egli può vederti dovunque tu sia.
Per un fanciullo spesso ciò significa che Dio può persino vedere quello che avviene sotto le coperte.
E introdurre la paura nella vita di un fanciullo è il peggiore di tutti i delitti.


Alexander S. Neill, Il fanciullo difficile, 1927
 
Le religioni sono come le lucciole: per brillare hanno bisogno del buio.


Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851
 
Non voglio accettare in nessun tempo il ministero odioso, disprezzevole e scellerato di un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare.


Giuseppe Garibaldi, in articulo mortis, 1882
 
Ci si potrebbe a considerare la nevrosi ossessiva come un equivalente patologico della formazione religiosa, e a descrivere la nevrosi come una religiosità individuale e la religione come una nevrosi ossessiva universale.


Sigmund Freud, Azioni ossessive e pratiche religiose, 1907
 
Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale.
Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l'autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell'umanità.


Alexander S. Neill, Summerhill, 1960
 
Non occorre provare la non esistenza di Dio. Basta ricordare che ci sono due cose che, ad ogni modo, contano più di lui, e a cui la fede in lui deve subordinarsi: la verità e la libertà.


Guido Morselli, Diario, 1963
 
Finché ci saranno religioni ci saranno guerre di religione, come ci sono sempre state e ci sono. Mentre invece non ci sono guerre di scienza, né ci sono mai state, perché la scienza è una sola: magari non santa, ma certo katholika, nel senso letterale di "universale."


Piergiorgio Odifreddi, Perché non possiamo essere cristiani, 2007