Saint James 1885. Martinica.

 

 

 

 

 

 

Info e degustazioni.

 

Info e recensione di Giuseppe Napolitano.


La distilleria Saint James è la più antica tra quelle operanti in Martinica, essendo stata fondata nel 1882. Attualmente, è il rum agricolo più venduto al mondo. Quest'oggi, grazie a Francesco Mattonetti, vi parlerò di un prodotto estremamente antico, il Saint James Recolté 1885. In commercio, non esistono Vintage anteriori, di conseguenza, è il più antico rum vintage esistente.
La distilleria fu colpita dall'eruzione del Monte Pelée nel 1902, seppur fortunatamente in modo marginale, restando quasi completamente integra ma perdendo gran parte dello stock accumulato nei magazzini.
Il Saint James Recolté 1885 sopravvisse, ed è giunto a noi grazie a Luca Gargano, patron di Velier, che ne acquistò 300 bottiglie dopo averle rinvenute nel 1991. Oggi, Velier importa la gamma Saint James in Italia.
Pochi hanno avuto il privilegio di assaporare questo rum, grazie ad alcune degustazioni organizzate negli anni. Come dicevo in incipit, io devo questo privilegio a Francesco Mattonetti che, per chi non lo conoscesse, è un grande conoscitore dello spirito caraibico nonché autore di "Lo Spirito dei Tempi" e titolare di una fornita enoteca ad Arezzo.
Francesco, in ottica di condivisione, decise di aprire una bottiglia del rarissimo 1885 in occasione dello ShowRum di alcuni anni fa. Ne acquistai un campione, immancabilmente rapito dalla possibilità di poterlo degustare.
A distanza di anni, finalmente pubblico le mie note degustative. La recensione è stata redatta alcuni anni fa, onde evitare un deterioramento del campione, tuttavia ho preferito attendere un "momento speciale" per pubblicarla. La realizzazione della nuova veste grafica del sito mi ha fornito quel momento atteso.
Prima di passare alle note, credo sia giusto aggiungere qualche dettaglio: non è nota la maturazione di questo rum, ma il Master Blender di Saint James, Mark Sassier, ritiene che probabilmente sia rimasto in botte per 8-10 anni. Nonostante ciò, la commercializzazione è avvenuta solo negli anni '50 del secolo scorso.
Il Saint James Recolté 1885 presenta inoltre una particolarità: il succo di canna impiegato sembrerebbe essere stato cotto prima della fermentazione. Non bollito, semplicemente riscaldato a una temperatura di circa 40°, dato che, come ci ricorda "durhum.com", all'epoca il procedimento della pastorizzazione era ancora poco noto, e vi era necessità di rimuovere eventuali germi presenti. Tale procedimento ha inoltre comportato una sorta di concentrazione del succo di canna. La bottiglia quadrata è già presente per quest'espressione, essendo stata introdotta dalla distilleria proprio in quel fatidico anno.
Probabilmente non conosceremo mai la maturazione reale di questo rum, essendo andata persa nei meandri della storia. È tuttavia una grande emozione per un appassionato poter spalancare idealmente una porta su un tempo remoto, così profondamente diverso da quello attuale.

 

Note Degustative:
Aspetto: Caffè espresso.
Olfatto: Intense ed elegantissime prugne secche, seguite da un connubio di datteri e zucchero di canna ma anche un sentore di vividi frutti rossi, direi more e ribes. Vibrante e vivace, oltre alle note appena menzionate promana una raffinata liquirizia. Ancora, olive verdi, leggerissima nota di catrame... Che complessità! Dopo alcuni minuti, il già ampio bouquet aromatico si impreziosisce con caffè espresso dapprima domo e man mano sempre più vivido. A un tratto, mou. Decisamente splendido, essendo sia potente che fresco al tempo stesso!
Palato: Denso e oleoso, con distinta liquirizia che si sposa a una nota grezza di catrame. Massiva presenza di olive, che si riverberano man mano in una sensazione perdurante. Tratto erbaceo di tè nero piuttosto intenso, accanto a un deciso tabacco. Presente un lato fruttato estremamente vitale, con una nota di pera acerba, ma anche ciliegie. Il tratto dolce si impreziosisce con sciroppo d'acero e, in fundis, le more ravvisate all'olfatto. Che dire? Magnifico.
Finale: Lungo e intenso, con liquirizia, olive verdi ma anche la dolcezza dei datteri secchi.

 

 

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