Desember 2024. L’ultimo scavatore di baobab.
Concludo l’anno 2024 con un “mestée” dedicato alla mia Africa, con un docu-film che ha come co-protagonista il baobab, una delle mie piante preferite, di cui ho un piccolo esemplare in casa.
Il docu-film è stato presentato al Varese Archeofilm 2023, festival del cinema di Archeologia Arte Ambiente ed Etnologia, titolo originale “Mamody, the last baobab digger”, girato da Cyrille Cornu, a cui sono andati entrambi i premi previsti: quello del pubblico (Premio Varese Archeofilm) e quello della giuria tecnica (Premio Castiglioni).
Intro.
L'altopiano di Mahafaly, nel Madagascar sud-occidentale, è ricoperto di foreste spinose e di baobab ed è noto per le temperature elevate e l'estrema aridità del suolo. In una regione dove la pioggia cade soltanto poche volte all'anno, soddisfare il fabbisogno idrico è arduo. Pertanto l'esigua popolazione dell'area si è sempre impegnata con ingegnosità e inventiva, sia nel recupero di fonti di nutrimento e idratazione alternative, come la polpa vegetale del fico d'India; sia nelle operazioni di ricerca e stoccaggio dell'acqua piovana, necessaria per affrontare i periodi siccitosi. A tale scopo, gli abitanti utilizzano i baobab, gli straordinari alberi che circondano il villaggio di Ampotaka, secondo una tradizione locale destinata a scomparire: scavare i tronchi per realizzare grandi cisterne in cui immagazzinare la più preziosa delle risorse.
per vedere il docu-film clicca sulla locandina